Melchior Lengyel, un ritratto dello sceneggiatore ungherese

Articolo di Francesco Chiapparicci

Le sue commedie tra ironia e scelte politiche al centro dell’incontro del 15 novembre all’Accademia d’Ungheria.

Melchior Lengyel è stata una figura emblematica del cinema e del teatro mondiale, l’inventore della commedia sofisticata, borghese e antinazista. Di origine ebraica, ha dovuto abbandonare la sua amata Ungheria per trasferirsi negli Stati Uniti dopo l’ascesa di Adolf Hitler. Nella tragedia dell’Olocausto ha perso tutti i suoi cari. Questa sua drammatica esperienza gli ha permesso, però, di sviluppare un’ironia nei confronti di ogni forma di dittatura che distingue tutte le sue commedie.

La figura dello sceneggiatore ungherese è stata al centro dell’incontro svoltosi il 15 novembre all’Accademia di Ungheria.

Accostare ironia e antinazismo può sembrare un ossimoro, ma si tratta, in realtà, del punto di forza delle sue commedie. Ha trovato un modo personale ed originale di combattere e, soprattutto, sfidare la dittatura nazista. Anche la sua scelta di incentrare le sue opere su dei personaggi femminili forti rientra nella sua idea di letteratura che provoca e fa sorridere allo stesso tempo. Lo stesso vale per la sua ostentazione della violenza e del sesso. La censura era inevitabile, ma non è riuscita a cancellarlo.

Altro aspetto della sua personalità è la sua irrequietezza. Suo nipote, Marco Rossi Doria, lo definisce come «un tipico artista del Mitteleuropa che non vuole una casa», perché proviene da quella parte di Europa, geograficamente situata al centro, ma che condivide valori e principi sia con l’Est che con l’Ovest. Trovare una definizione di sé stessi in questo contesto è praticamente impossibile.

Per questo ha vissuto tra gli Stati Uniti e l’Italia senza mai, però, perdere il suo legame con l’Ungheria. La maggior parte delle sue commedie sono ambientate nella sua terra natia.

L’incontro, oltre ad avere un valore culturale, è anche coraggioso perché sfida il clima di odio che si propaga nell’Europa contemporanea. Ci ricorda come ogni forma di discriminazione possa generare violenza e morte, ma, al tempo stesso, come la sensibilità umana ne esca rafforzata, dando vita ad opere letterarie eccellenti.

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