Per Kalamon brindisi di inizio estate

La giornata è così calda che i giardini del Goethe-Institut appaiono come un’oasi di ristoro. All’ombra degli alberi e del grande edificio di via Savoia la sera del 20 giugno è quella delle grandi occasioni. Il titolo della serata promette “Raccontare la cultura Internazionale a Roma” ed è l’occasione per presentare kalamon.it.

Articolo di Grazia Pecchioli

Kalamon non è solo un sito, o un aggregatore di notizie sugli istituti di cultura. Kalamon è un progetto. E la sera del 20 giugno è stato presentato ufficialmente. Tra il pubblico ci sono i ragazzi della redazione di Kalamon, i rappresentanti degli istituti di cultura venuti a conoscerci, insieme a tanti curiosi romani. Le sedie presto sono già piene e questa è stata la sorpresa più grande, davvero inaspettata per noi. Oltre al piacere di vedere quella folla c’è la conferma di una scommessa vinta: quelle persone venute non solo in cerca di fresco, ma curiose di conoscerci e di avere risposta a una domanda su tutte, quella di cultura internazionale.

Roma è da sempre ambasciatrice di culture del mondo, Ambasciate, Istituti e Accademie hanno qui la loro sede e appartengono da secoli alla storia di questa città. Eppure si tratta di un mondo incredibilmente poco valorizzato. Perché gli Istituti e le Accademia Internazionali sono tutti centri molto frequentati e ricercati, a cominciare dai loro corsi di lingue o dalle mille iniziative culturali che organizzano, ma non fanno sistema tra loro e così la loro voce rimane solitaria e non hanno la visibilità che meriterebbero.

Questa rete è fatta di oltre 40 Istituti e Accademie, in rappresentanza di circa 30 Paesi di tutto il mondo, che sono delle vere e proprie fabbriche di cultura. Intorno ruotano borsisti, studiosi, ricercatori e viaggiatori culturali che si occupano di Paesi e lingue di cinque continenti. È un mondo apparentemente silenzioso ma vivo, attivo e fertilissimo. E anche se localizzato in sedi prestigiose e palazzi importanti, rimane semi mimetizzato con il via vai quotidiano di una città frenetica.

Ecco, il desiderio di mettere in rete e rendere disponibile e subito visibile un patrimonio così importante è stato il motore che ci ha spinti a creare dal niente kalamon.it. Ci abbiamo creduto dall’inizio e testardamente abbiamo cercato una strada possibile. Siamo partiti, io e Giovanni Giusti, a settembre dello scorso anno immaginando un corso di giornalismo culturale. Il corso poi ha preso forma, grazie al Goethe-Institut che ha creduto per primo in noi. Ci ha aperto le sue aule e il corso – il primo dedicato al giornalismo e alla comunicazione di un istituto internazionale a Roma – si è tenuto nella bella sede di via Savoia da novembre ad aprile: 15 lezioni con docenti importanti e riferimento della cultura romana. Gli oltre trenta ragazzi formati sono oggi la redazione del magazine, il primo sugli istituti e la cultura internazionale a Roma. Su queste pagine potete leggere i loro reportage, le interviste, i loro articoli.

Per me e Giovanni Giusti è stato un grande onore trasmettere la nostra esperienza in questo progetto e veder nascere un gruppo di redattori così preparati e appassionati della scrittura e della cultura. Abbiamo ora il dovere di non deluderli e di non deludere neppure tutti coloro che erano lì il 20 giugno.

Da sinistra: Davide Iannotta, Matei Stoenescu, Raffaella Salato, Arja Karivieri, Erica Iacobelli, Alfredo Catalfo 

La serata, cominciata con la presentazione del progetto, è proseguita con un veloce talk sul ruolo della cultura internazionale a Roma tra la professoressa Arja Karivieri, direttrice dell’Institutum Romanum Finlandiae, e Matei Stoenescu, promotore culturale dell’Accademia di Romania, insieme ai redattori “gemellati” con i due istituti. Subito dopo la presentazione dei vincitori dei due premi per il Miglior Articolo e per il Miglior Reportage, andati rispettivamente a Danila Gaggiotti e a Sara D’Aversa.

Della buona musica classica con il duo formato da Gregorio Maria Paone (clarinetto) e Mario Piluso (fisarmonica), che ci ha accompagnati al brindisi e buffet all’aperto. Una bella serata, insomma, che ha portato Kalamon fuori dalle aule. Oggi è una start-up pronta a prendere una forma definita e strutturata.

Nel cammino fatto fino a oggi, che spero ci porterà lontano, abbiamo incontrato tante persone interessate alla diffusione della cultura, ma ancora di più direi delle persone interessanti. In tanti ci hanno dato sostegno e disponibilità per il corso. Sono i docenti del corso Racconta Culture e li voglio ricordare uno a uno: Francesco Conte (di Termini Tv), Lucia Ritrovato, Lucia Pappalardo, Luisa Sagripanti, Eliana Bambino, Nicola Brucoli (The Walkman, web-magazine culturale), Flavia Brandi (digital communications strategist), Giovanni Ciofalo (docente Sapienza), Sarah Wollberg (Goethe-Institut), Roberto D’Alessio (social Roma Capitale), Gianluca Nicoletti (Radio 24) ed Emiliano Le Moglie. Emiliano Le Moglie, vocazione insegnante oltre che grande esperto di musica e di tutto ciò che ruota intorno all’Inghilterra e alla Casa Reale, fa oggi parte della squadra Kalamon.

Poi ci sono l’editore Alfredo Catalfo di Edizioni Efesto e Christina Hasenau del Goethe-Istitut, che ci hanno dato fiducia e supportato dai primi passi.

Raffaella Salato, Grazia Pecchioli

Non voglio dimenticare i “nostri” ragazzi fantastici, oggi una squadra di reporter a caccia di eventi culturali in città. A tutti loro vanno i miei ringraziamenti e quelli di Giovanni.  Pensavamo a un racconto della cultura fresco, originale, nuovo e loro con la loro giovane età e capacità di leggere gli eventi hanno garantito questo valore aggiunto.

Poi c’è Raffaella Salato, ultima delle nostre conoscenze in questo cammino. Ha presentato la serata ed è stata bravissima nel coniugare, con la sua professionalità e chiarezza di idee, il presente di una start up con il futuro che saremo capaci di costruire.

E poi ci siamo noi, Giovanni e la sottoscritta, con una prima prova raggiunta e un monito per il futuro: mai smettere di credere ai sogni e fare il possibile per concretizzarli.

In bocca al lupo a tutti noi!

Gregorio Maria Paone, clarinetto – Mario Piluso, fisarmonica

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