Le biblioteche tedesche a Roma tra il 1795 e il 1915

Ambìti, ricercati, collezionati e infine, dopo tanti anni, riordinati e catalogati: sono i libri, elemento centrale della mostra intitolata “Fonti d’ispirazione”, come lo furono, ieri, della vita intellettuale di molti studiosi. Alla fine del XVIII secolo numerosi artisti tedeschi furono attratti dalla vivacità culturale di Roma. Iniziarono a sorgere le prime biblioteche che divennero punto di riferimento nella formazione e nella creazione artistica.

Articolo e foto di Danila Gaggiotti

Camminando nelle sale della mostra (tenutasi alla Casa di Goethe di via del Corso prima dell’emergenza Covid-19, n. d. r.) ricostruiamo il panorama intellettuale dell’epoca, le vicissitudini delle biblioteche, le persone che ne presero cura e ne usufruirono. Dalla “Biblioteca comune dei tedeschi” (Gemeinschaftliche Lesesbliothek der Deutschen) fondata dal filosofo Karl Ludwig Fernow, alla “Biblioteca dei tedeschi” (Bibliothek der Deutschen) del 1821, fino alla “Biblioteca degli artisti tedeschi” (Bibliothek der Deutschen Künstler).

Le biblioteche dei tedeschi a Roma divennero tre nel 1845, quando la neonata “Associazione di artisti tedeschi” (Deutscher Künstlerverein Rom) iniziò a creare la propria collezione di libri. I libri pregiati esposti numerosi alla mostra sono la silenziosa testimonianza dell’interesse per la letteratura e per la filosofia; li vediamo aperti a metà sotto i nostri occhi come lo furono, due secoli fa, tra le mani degli studiosi. Il ritratto del pittore Friederich Overbeck intitolato “Autoritratto con la Bibbia”, in cui raffigura se stesso davanti ad una tela bianca con la Bibbia in mano, è il ritratto di un’epoca che ci mostra quanto per l’artista sia stata indispensabile la lettura, da cui può trarre ispirazione per la propria creazione artistica. Così il ritratto di Petrarca immerso nella natura di Valchiusa sembra il modello trecentesco dell’“Autoritratto con la Bibbia”, simbolo di un rapporto affannoso e idilliaco, multiforme e incessante con la lettura e con i testi del passato che costituiscono, ieri come oggi, fonte inesauribile di ispirazione.

N. B.: Questo articolo è stato chiuso prima dell’emissione dei provvedimenti governativi legati all’emergenza Covid-19

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