Istituti e Accademie: tornano le mostre aperte al pubblico

Con l’attenuarsi delle misure legate al Coronavirus tornano le mostre aperte al pubblico nelle Accademie e negli Istituti.

Articolo di Giovanni Giusti

Due sono programmate all’Accademia di Francia Villa Medici. Partirà il 10 luglio la collettiva dei borsisti “Dans le tourbillon du tout-monde”, a cura di Lorenzo Romito. La mostra presenta i lavori di sedici ricercatori e borsisti presso l’Accademia che spaziano dalle arti visive al design, dall’architettura alla musica, dal cinema alla letteratura e alla storia dell’arte, con opere fortemente influenzate da quanto accaduto negli ultimi mesi.

Le mostre dell’Accademia proseguono dal 21 ottobre prossimo con “I Peccati” di Johan Creten, innovativo artista originario delle Fiandre, che raccoglie per la prima volta in Italia un insieme di cinquanta opere in bronzo, ceramica e resina, abbinate a stampe, arazzi e bassorilievi del XVI e XVII secolo appartenenti alla collezione personale dell’artista.

L’Istituto Cervantes, nella sede di piazza Navona, propone invece fino al 31 ottobre L’universo di Ignacio Goitia, dodici opere dell’artista nato a Bilbao nel 1968 che ripercorrono le diverse fasi della sua vita artistica con una scenografia studiata dallo stesso Goitia, che si avvale tra l’altro di una vetrina a tre dimensioni affacciata sulla storica piazza in cui lo spettatore potrà essere “parte del quadro”. La mostra è già visitabile con gli opportuni dispositivi di sicurezza.

E sempre a proposito di Spagna anche la Real Academia propone la mostra finale dei suoi artisti residenti, Final 147, visitabile fino al 31 dicembre.

“WE HYBRIDS!”, dal 16 ottobre all’istituto Svizzero di via Ludovisi è infine una mostra collettiva che raggruppa sei giovani artiste e artisti svizzeri che affrontano il concetto dell’ibridismo attraverso diverse modalità mediatiche e narrative, tra uomo, animale, macchine, tecnologie e simboli. Contemporaneamente alla mostra collettiva “WE HYBRIDS!”, nel giardino dell’Istituto sarà esposta un’opera di Florian Germann, EUROWOLF, un’installazione site-specific che collega la il resto della città con la collina di Villa Maraini, dove ha sede l’istituto.

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